Immagino che tutti voi avrete presente quella odiosa serie di lettere e numeri distorte da dover copiare in un form prima di poter inviare dei dati. Parliamo dei CAPTCHA chiaramente, ovvero un metodo utilizzato ormai da diversi siti per evitare che form di input siano compilati automaticamente da script.

recaptcha-example

Il problema è che a volte queste lettere sono talmente distorte che anche un essere umano riesce a sbagliare la sequenza rendendo l’invio dei dati un’esperienza molto frustrante.

Google sta cercando di porre rimedio a questo che oramai è diventato un vero problema. Come?

Ha annunciato ieri un sistema chiamato “noCAPTCHA reCAPTCHA” che facilita di molto la verifica che prima avveniva mediante lettere e/o numeri.

La nuova versione consiste in un semplice bottone da cliccare al fine di provare di non essere un robot.

Recaptcha_anchor

Google effettua una serie di analisi basate su un sistema proprietario, risk analysis engine, che determina il fatto se ad aver cliccato è stato un essere umano o robot. Se il sistema pensa che a cliccare è stato un essere umano, allora si può procedere senza problemi, sarà bastato un click.

Se invece il sistema, secondo la sua analisi, pensa che a cliccare sia stato un robot, allora presenta un ulteriore sistema di verifica basato sull’associazione di immagini.

cat_captcha

Il risk analysis engine effettua dei controlli sul comportamento dell’utente prima del click, durante e dopo il click, verificando l’engagement rispetto al sito mediante l’analisi del movimento del mouse. Il sistema “impara” di volta in volta come si comporta un umano al fine di migliorare l’analisi per i futuri utenti.

A breve Google darà la possibilità a chiunque di utilizzare questo nuovo sistema sul proprio sito. Si tratta di inserire 3 righe di codice, così come avviene oggi con il sistema CAPTCHA tradizionale.

Ad oggi il sistema è stato messo in test su Snapchat e sul 60% dei siti WordPress riscontrando un elevato livello di accuratezza.

maurizio