Ieri Apple ha presentato i suoi nuovi prodotti: iPhone6, iPhone6+ ma soprattutto il nuovo Apple Watch di cui tanto si rumoreggiava nei giorni passati.

Bello? Brutto? Utile? Inutile? Non mi voglio soffermare su queste cose, di cui tutta la rete sta parlando e litigando (apple fan boy vs. resto del mondo). Piuttosto mi piacerebbe analizzare, tra le decine di features presentate, la parte relativa al fitness.

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L’Apple Watch, da quanto si è visto ieri, potrebbe essere il dispositivo wearable che ha il maggior numero di funzionalità per quanto riguarda il fitness tracking. Oltre ad avere a disposizione praticamente quasi tutti i sensori utili (sensore per il battito cardiaco, accelerometro e giroscopio) per tracciare qualsiasi tipo di movimento, sarà chiaramente dotato di applicazioni “apple style” per visualizzare tutto quello che si fa durante la giornata.

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L’applicazione di default misurerà tre categorie di movimento, rappresentate da tre cerchi che si colorano. La parte “move” ci dirà quanto ci siamo mossi durante la giornata e quante calorie avremo bruciato. La parte “exercise” traccerà movimenti più bruschi legati appunto ad attività di esercizio fisico. Infine la parte “stand” traccerà quanto spesso ci alziamo dalle nostre scrivanie.
Tutti questi tracciamenti saranno legati a dei “goal” giornalieri da raggiungere.

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A questo punto, l’Apple Watch sembra avere tutto quello di cui sono dotati i vari Jawbone UP, Nike Fuelband o Garmin Vivofit, con l’aggiunta però di essere un dispositivo più completo che non richiede al proprio utilizzatore nessun tipo di compromesso. Con l’Apple Watch infatti ho un fitness tracker completo e allo stesso tempo ho uno smart watch con tutte le altre funzionalità, come ad esempio la musica.

Se utilizzate un fitness tracker e la mattina uscite di casa dimenticandolo, tornereste indietro per prenderlo? Probabilmente no. Se invece dimenticaste l’Apple Watch allora forse tornereste indietro e questo potrebbe essere la chiave di volta che i dispositivi wearable finora non hanno raggiunto: avere l’esigenza di indossarlo sempre, a prescindere.

C’è da dire che non è tutto oro quel che luccica.

Innanzitutto il prezzo. 349USD è un prezzo non alla portata di tutti. Ma soprattutto è un prezzo che equivale a 3 volte il costo medio di un fitness tracker (è chiaro che l’Apple Watch fa molto altro, ma qui stiamo parlando solo della funzionalità fitness tracker).

Per la funzionalità più interessante, quella GPS che serve a tracciare la distanza percorsa, l’Apple Watch deve essere connesso ad un iPhone. Questo chiaramente taglia fuori tutti quelli che, come me, utilizzano un orologio GPS come il Garmin per fare gli allenamenti. E’ infatti totalmente impensabile allenarsi per una maratona correndo tutti i giorni con un iPhone.

Per ultimo la batteria. Apple non ha rivelato nulla su questo aspetto se non che l’orologio si caricherà per induzione. Probabilmente la batteria non durerà più di 12h contro una settimana/10 giorni di un qualunque fitness tracker.

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Personalmente utilizzo un Garmin Forerunner per gli allenamenti quotidiani. Il Garmin mi offre un’infinita varietà di informazioni dentro un unico dispositivo che l’Apple Watch non potrebbe mai darmi se non collegato ad un iPhone. Il che per me lo rende non sostituibile al mio Forerunner.

In più, ogni giorno, utilizzo un Jawbone UP che mi da informazioni su quanto mi muovo durante la giornata ma soprattutto mi sveglia con una piccola vibrazione, funzionalità utilissima per chi si allena la mattina presto e non vuole divorziare.

E voi cambiereste il vostro fitness tracker per il nuovo Apple Watch?

maurizio