AdBlock è una piccola estensione, disponibile per Chrome e Firefox, che altro non fa che bloccare tutti i contenuti pubblicitari su qualsiasi sito ci si trovi a navigare. La potenza di questa estensione è enorme e rende “fruibili” siti che quasi non lo sarebbero per l’onnipresenza di pubblicità e banner ovunque.

Per farvi capire, vi riporto un esempio molto semplice, il sito di Repubblica.it con e senza AdBlock.

Repubblica.it con AdBlock attivo

Repubblica.it con AdBlock attivo

Repubblica.it senza AdBlock attivo

Repubblica.it senza AdBlock attivo

E’ evidente che l’esperienza di navigazione con e senza AdBlock risulta totalmente stravolta rispetto a quello che vorrebbe l’utente finale.

E’ esattamente per questo motivo che la popolarità di AdBlock, e altre estensioni simili, è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni causando degli effetti collaterali da tenere in considerazione in ambito di digital advertising.

Qualche numero su AdBlock

  • A livello mondiale, l’utilizzo di AdBlock è cresciuto del 41% anno su anno
  • Il 16% dei navigatori statunitensi ha bloccato annunci pubblicitari online
  • Sempre negli Stati Uniti, AdBlock è stato utilizzato ogni mese da 45 milioni di utenti
  • In Europa l’utilizzo è salito del 35% solo l’anno scorso
  • La perdita stimata dovuta ai blocchi di annunci pubblicitari è stata di 21,8 miliardi di dollari
  • Attualmente il 93% dei blocchi di annunci pubblicitari viene bloccato da Chrome e Firefox

Questo grafico indica la crescita dei blocchi degli annunci pubblicitari nel corso del tempo.

grafico

In Europa, la percentuale di utilizzo di AdBlock su base paese è divisa in questo modo

Il basso utilizzo in Italia è forse giustificato dalla non conoscenza dello strumento e dalla, ahimè, bassa digitalizzazione del nostro paese.

Ad ogni modo, anche se si stima che solo il 6% della popolazione internet mondiale utilizzi il blocco degli annunci pubblicitari, questo si traduce in una perdita di oltre 21 miliardi di dollari solo nel 2015, ovvero il 14% del totale speso in questo mercato.

E’ altresì interessante notare quali sono i mercati che subiscono maggiormente gli effetti di AdBlock.

E’ evidente come i mercati che sono maggiormente frequentati da utenti giovani sono anche quelli che subiscono maggiormente l’effetto di questo strumento.

La minaccia del mobile

Fino ad oggi il 96% dei blocchi degli annunci pubblicitari avvengono da piattaforme desktop. Tuttavia, con il lancio di iOS9 e il relativo AdBlock incluso nel sistema operativo degli iPhone e degli iPad, è evidente come il mobile rappresenta una nuova minaccia per gli advertiser e per i loro obiettivi.

Ad oggi esiste la possibilità anche per gli utenti Android di bloccare gli annunci pubblicitari.

L’applicazione AdBlock Plus può essere installata su qualsiasi dispositivo Android ed è in grado di bloccare i banner su Chrome. Per quanto riguada Firefox mobile, invece, esiste la possibilità di bloccare gli ADS grazie a dei plugin versione mobile che possono essere installati direttamente da Google Play.

  • Nel Q2 del 2015 il 40% degli annunci pubblicitari mobile sono stati bloccati da utilizzatori di FireFox
  • Solo nel mese di Giugno 2015 il 16% degli utenti Firefox su Android aveva installato un plugin per bloccare la pubblicità
  • Safari mobile rappresenta circa il 52% della navigazione da dispositivi mobili. Con l’introduzione di AdBlock in iOS9 le percentuali di blocco sono destinate ad impennarsi vertiginosamente

Il futuro

Il futuro della pubblicità online, per come la conosciamo oggi, sarà un futuro buio. L’advertising classico, fatto di banner e annunci testuali stile Google AdWords, non avrà vita facile considerando che già oggi, oltre il 46% dei millenials, utilizza sistemi di AdBlock.

E allora cosa fare? Non esisterà più la pubblicità? Assolutamente no, ma verrà fatta in maniera diversa, ovvero attraverso quello che oggi viene chiamato Influencer Advertising di cui parlerò in un mio prossimo articolo.

maurizio