Il web design (stavolta) sta veramente morendo. Siamo in un’era in cui le pagine web non sono più al centro dell’attenzione degli utenti. Questo è il motivo per cui i web designer, se vogliono continuare ad avere un ruolo chiave così come è oggi, devono spostare la loro attenzione sulle prossime sfide, come gli ecosistemi e i prodotti tout-court.

Il web design, inteso come lo conosciamo fino ad oggi, non ha futuro. Forse è una frase azzardata ma i sintomi che vediamo tutti i giorni sembrano non lasciare scanso ad equivoci. Vediamoli insieme.

Templates

Fondamentalmente, tutte le pagine dei siti web sono costruite partendo da un template o da un framework già pre-esistente. WordPress, Drupal, Joomla? Nominatene uno.

Oggi la risorsa template è qualcosa che può essere acquistata da chiunque e con poche decine di dollari. Se hai un’azienda, vendi un prodotto, un servizio, sicuramente c’è un template che soddisfa totalmente le tue esigenze, e a volte va anche oltre.

Allora perché chiedere la consulenza ad un web designer per reinventare la ruota? Oltretutto spesso i web designer partono proprio da framework, o template, già esistenti facendo alcune modifiche e rivendendo il prodotto finale.

Web design patterns

Qual è un’ultima tendenza che ti viene in mente sul web design? Responsive design? E’ già vecchia di almeno 5/6 anni. Parallax? Carina ma totalmente inutile ai più.

Il punto è che i patterns del web design sono arrivati ad una maturità tale che sono sufficienti per anni a venire. L’utente si aspetta una experience durante la navigazione che sia più o meno uguale dappertutto. Date un’occhiata ai form di inserimento dati, alle experience sugli ecommerce. Sono tutte più o meno consistenti.

In questo momento, essere troppo creativi o creare un’esperienza utente di rottura rischia solo di fare danni e nient’altro.

Facebook

Una volta c’era il dominio. Aziende che vendevano prodotti o servizi acquistavano un bel dominio .IT o .COM, acquistavano un piano di hosting costosissimo e creavano la loro presenza online. Quello era l’unico modo per potersi presentare al mondo digitale.

Poi sono arrivati i vari framework: WordPress, Drupal, Tumblr. Hanno rappresentato per anni una rottura col passato. Con pochi dollari, senza doversi curare di nulla di tecnico, potevano offrire una soluzione più che discreta alle esigenze di quelli che volevano avere una presenza online.
Questo fino a circa il 2006.

Poi è arrivato Facebook. Le pagine Facebook rappresentano la soluzione per chiunque voglia presentarsi online. Sono già pronte, vanno solo compilate, sono già virali out-of-the-box, hanno strumenti potenti che una volta potevano permettersi solo le grandi aziende (notifiche di aggiornamenti, mappe, call to action). Insomma sono così efficienti che rendono una pagina web quasi totalmente inutile.

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Intelligenza artificiale

C’è un nuovo trend all’orizzonte. Quello di fare siti web automatici, che si autocreano grazie all’intelligenza artificiale.

Il primo player su questo nuovo mercato è The Grid di cui vi lascio il video di presentazione.

Questa nuova tecnologia promette di creare siti web in maniera totalmente automatica, basando il design sui contenuti, sulle immagini e sui testi inseriti dall’utente.

Tutto ciò significa che il design, as-is, è ad un livello tale che non serve nemmeno più l’intervento umano. E questo non è che l’inizio.

Mobile

Quante volte ti capita di visitare un sito web da mobile digitando manualmente la URL dentro il browser? La verità è che la navigazione su dispositivi mobili è una forzatura, digitare lunghi URL è complicato, navigare e spostarsi tra tab quasi impossibile.

Al giorno d’oggi, dal punto di vista mobile, nessuno più pensa in termini di siti web, piuttosto si ragiona in termini di brand digitali, il che si trasforma in apps, like su Facebook o follow su Twitter.

Se è pur vero che non avere un sito responsive significa commettere un suicidio, la tendenza sarà sempre più quella di presentarsi sotto forma di app per tutto il mondo mobile. Difficilmente possiamo restare ancorati a siti web mobile-friendly che pochissimo valore aggiunto danno all’utente.

Solo il contenuto che ti serve

Al giorno d’oggi non si tratta di avere più pagine web, ce ne sono già troppe. Il punto oggi è avere le informazioni che ti servono immediatamente, senza doversi rompere la testa nella navigazione di un sito.

E’ anche per questo che Google già ti da la possibilità di cercare un ristorante e chiamarlo direttamente dai risultati di Google, senza dover visitare il sito web del ristorante stesso. E’ vero che il contatore delle visite del sito ne risentirà ma la user experience ne beneficerà a dismisura.

Con l’ultima release di Google Now per Android M le informazioni sui risultati non sono altro che un raggruppamento di informazioni derivanti da diversi siti che aiutano l’utente finale ad avere subito quello che cercava. Quindi, cercando un ristorante, si ottiene il numero di telefono, le reviews di Yelp, il meteo e lo stato del traffico preso da Waze.

Lo step successivo, che già è realtà con Google Now, è quello di ricevere le informazioni senza nemmeno richiederle. Ad esempio Google Now ti dice quando muoverti per arrivare in tempo al tuo prossimo appuntamento basandosi sulle condizioni del traffico.
E’ evidente come in questo scenario le pagine web siano totalmente inutili.

Con tutto ciò non voglio dire che i siti web siano morti. Le pagine HTML ci affiancheranno ancora per molti anni anche se continueranno ad essere informazioni che l’utente deve richiedere in modalità pull. Il mondo però si sta spostando su uno scenario push-based, dove non è l’utente a chiedere qualcosa, bensì riceve informazioni utili alle sue attività senza doverle nemmeno richiederle.

E il web design?

Se tutto quello scritto sopra è vero, il web design inteso come oggi è qualcosa che non servirà quasi più a nulla. Con ciò non voglio assolutamente dire che il web designer è un lavoro obsoleto, tutt’altro.

Il web designer deve però spostare la sua attenzione sulla experience design, ovvero a disegnare come dovrebbe essere l’esperienza di un utente bisognoso di informazioni in condizioni diverse.

Le pagine web sono solo una parte di una miriade di informazioni che includono API, tools, applicazioni mobili, presenza social, SEO e possibilmente presenza fisica in punti vendita. Pensare che tutto questo si possa gestire solo tramite un sito web è naive a dir poco.

I designer che vogliono restare nel business sono coloro i quali capiscono come gestire tutti questi contenuti tra i diversi canali online e offline.

In un mondo sovraccarico di informazioni le persone necessitano soluzioni semplici, integrate e intelligenti. Prima si capirà questo shifting e prima avremo quello di cui abbiamo effettivamente bisogno.

maurizio