Il vecchio detto “l’abito fa il monaco” è uno dei proverbi che ho sempre più detestato e, ove possibile, contrastato.

Nell’anno domini 2014, purtroppo, è ancora molto valido e non solo nel nostro caro vecchio stivale. Ma cosa è successo?

E’ successo che qualche giorno fa l’ESA, l’ente spaziale europeo, è riuscita a far atterrare una sonda spaziale, chiamata Rosetta, su una cometa dopo un viaggio lungo ben 10 anni (6,4 miliardi di chilometri percorsi).

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L’evento è talmente importante e straordinario che è stato commentato in questo modo da Jean-Jacques Dordain, Direttore Generale dell’ESA.

“La nostra ambiziosa missione Rosetta si è assicurata un posto nei libri di storia: non solo è la prima ad avvicinarsi e ad orbitare una cometa, ma adesso è anche la prima a rilasciare una sonda sulla superficie della cometa.

Con Rosetta apriamo la porta alle origini del pianeta Terra e favoriamo una migliore conoscenza del nostro futuro. ESA ed i suoi partner nella missione Rosetta hanno raggiunto qualcosa di veramente straordinario oggi.”

Dopo l’atterraggio avvenuto con successo si sono susseguite le interviste ai personaggi chiave di questa impresa. Uno di questi è tale Matt Taylor, con il ruolo di project scientist, che ha detto:

“Rosetta prova a rispondere alle grandi domande sulla storia del nostro Sistema Solare. Quali erano le condizioni alle origini e come si è evoluto? Quale ruolo hanno avuto le comete in questa evoluzione? Come funzionano le comete?” dice Matt Taylor, ESA Rosetta project scientist.”

Fin qui tutto normale. Ma i benpensanti hanno subito avuto qualcosa da rimproverare al pover Matt visto che, secondo loro, lo scienziato si è presentato in modo indecoroso vestito in questo modo

El excéntrico y tatuado científico que está detrás del proyecto Rosetta

Le critiche sono arrivate soprattutto dalle donne che hanno intravisto sulla camicia di Matt scene di ragazze nude che “offendevano” il genere femminile, che erano sessiste e che connotavano lo scienziato come un misogino.

Ora, vi rendete conto del livello a cui siamo arrivati? Il genere umano fa atterrare una sonda su uno sputo di cometa lontana 6,4 miliardi di chilometri dalla terra, dopo un viaggio di 10 anni, con un ritardo sulla tabella di marcia di 4 minuti e i giornali parlano delle pippe mentali di alcune frustrate che vedono nella camicia di questo scienziato scene di pin-up che sono un’offesa?
Ma c’è di più: le critiche hanno avuto una portata tale da spingere lo scienziato a scusarsi pubblicamente in una successiva conferenza stampa.

A volte penso che siamo veramente destinati ad estinguerci, senza ombra di dubbio.

E’ impensabile che la notizia in primo piano sia la camicia di Matt verso tutto quello che siamo riusciti a traguardare con questa missione che è straordinaria sotto tutti i punti di vista.

Io ho sinceramente le palle piene di scene di questo tipo. Seriamente. Non ne posso più di vedere persone attaccate per un tatuaggio, per come portano i capelli o per come si vestono. A maggior ragione quando queste persone non solo non arrecano nessun tipo di danno a terzi, ma portano un contributo all’umanità di una portata enorme.

Speravo che il proverbio “l’abito fa il monaco” piano piano tendesse ad avere meno valore, invece purtroppo, in questo mondo bigotto, non è ancora così.

Io continuerò a combatterlo senza sosta.

maurizio