[disclaimer: non ho la soluzione per la pace nel mondo e non voglio convincere nessuno, questo è solo un mio personalissimo pensiero]

No, non lo faccio, come non l’ho fatto in passato. E non citerò Oriana Fallaci, Tiziano Terzani e tante altre menti che molto hanno detto sul rapporto Islam-Occidente.

Non lo faccio non perchè non sia scosso, come quasi tutti, dai fatti avvenuti a Parigi che hanno colpito tutto il mondo occidentale, ma perchè, sinceramente, mi sembra veramente una cosa inutile da lava-coscienza. Se vi va vi spiego di perchè.

Facebook è un social network da più di 1 miliardo di persone. In queste situazioni ha una funzionalità super utile, il safety check, ovvero se si è presenti in un luogo colpito da un disastro, è possibile aprire Facebook e fare una sorta di checkin informando tutti che si è sani e salvi. Questo è già accaduto durante il terremoto in Nepal e ieri a Parigi.

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Poi, però, si perde in queste cagate uniforma-masse, come appunto cambiare la propria immagine.

Facebook ha dato la possibilità a chiunque di cambiare la propria foto profilo con un “overlay” della bandiera della Francia. Le prime foto cambiate sono cominciate ad apparire subito la mattina dopo l’attacco e, per ogni foto che veniva visualizzata, c’era la possibilità di trasformare la propria nello stesso identico modo.

Ora, ricordate un po’ di tempo fa, quando negli USA la Corte Suprema dichiarò che i matrimoni gay dovevano essere accettati in tutti i 50 stati? Milioni di persone cambiarono la propria immagine profilo con l’arcobaleno, simbolo della comunità LGBT. Bello, bellissimo, tutti giù a cambiare la propria foto con l’arcobaleno, era diventata la moda del momento.
Se non fosse che, subito dopo, si scoprì che quello era solo uno dei tanti “social experiments” di Facebook.

Ora ci risiamo. Questa volta con la bandiera della Francia.

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Sinceramente, cambiando la propria foto con i colori della bandiera francese, a cosa serve nella pratica? Qualcuno potrebbe rispondere dicendo che è solo un gesto di solidarietà, che a volte la solidarietà è fatta anche di piccoli gesti.

Sarò cinico, ma non la penso così. Cosa gliene può fregare ad una delle centinaia di madri di quei poveri ragazzi uccisi al concerto se tu cambi la foto con i colori francesi? Un beneamata mazza.

Sarò strano io ma proprio non riesco a cavalcare l’onda della strage mettendomi a posto la coscienza con due click che mi uniformano alla massa e che soprattutto non portano assolutamente nulla di pratico.

Sapete a pensar male cosa penso? Che questa funzionalità serva a fare più impression a Facebook, quindi a vendere più pubblicità. Se ci pensate, per ogni persona che cambia la propria foto sono almeno 3 impression in più. Sembra poco ma provate a moltiplicare questo numero per milioni e milioni di persone vedrete che non è poi così banale.

Perchè Facebook non ha aperto il safety check e non ha dato la possibilità di cambiare la propria immagine in altre recenti stragi, vedi la strage nell’università di Nairobi (142 ragazzi trucidati), la bomba sull’aereo di turisti russi che tornavano da Sharm El Sheik (più di 200 persone morte), e solo di qualche giorno fa la bomba a Beirut che ha causato 42 morti?

La vita dei russi, dei kenyani e dei libanesi (per non parlare dei siriani) ha un valore inferiore a quella dei francesi? Non mi pare di aver visto #PrayForNairobi o #PrayForBeirut sulla bacheca di milioni di persone.

No, io non cambio la mia foto.

Vi lascio con un link di Mashable su cosa fare di veramente utile per aiutare le vittime delle stragi e le loro famiglie.

maurizio