tralasciando le polemiche, vorrei raccontarvi questo mio secondo ironman 70.3 (o anche detto mezzo ironman) fatto a pescara.

arriviamo sabato mattina, stavolta con carlotta proprio al limite del parto, del tipo “arrivo prima io sulla finish line o partorisce prima carlotta?”

ritiro il pacco gara (se fossi polemico potrei dire il misero pacco gara) e andiamo a lasciare le bici nella lunghissima zona cambio. era veramente lunga, me ne sarei accorto meglio dopo la frazione di nuoto.

insomma, la sera a letto presto chiaramente e la mattina sveglia alle 5.30 per fare tutto con molta calma.

usciamo dall’hotel e ci dirigiamo alla fermata dell’autobus che sarebbe dovuto passare alle 7.00. niente, alle 7.05 non si vedeva ancora nessuno e, visto che la zona cambio era aperta dalle 7.00 alle 8.00, decido di fermare un forgoncino per farci dare un passaggio.

fortuna vuole che fosse il fonico della manifestazione e un altro po’ ci stava portando direttamente col furgone nella zona cambio.

sistemo tutto, mi incontro con un po’ di facce conosciute e vado verso la spiaggia.

sale la tensione. io sono nella seconda batteria, quella delle 8.40. parte la prima batteria alle 8.30 e noi della seconda entriamo nella checkin area. ho la muta già infilata, chiaramente, e sto sudando come un pazzo.

arrivano le 8.40. sparo. corriamo tutti in mare ma l’acqua è bassa per diverse decine di metri. tanto è la foga che stavo facendo una fatica assurda a correre con l’acqua sopra le ginocchia. avrò avuto il cuore a 180! a quel punto mi sono detto “fermo, così se cominci a nuotare affoghi… respira, fai scendere il battito e comincia a nuotare”.

e così ho fatto. comincio a nuotare, stavolta vado anche abbastanza dritto nonostante le botte prese e date da altri triathleti.

come hanno detto in tanti, la frazione è molto più lunga dei 1.900mt standard, non si arrivava più!

esco dall’acqua in 40’44” (troppo… ho pensato che o ero stato una pippa (possibilisimo) o che era più lunga di 1900), corro verso la zona cambio (infinita) e davanti alla mia bici incontro carlotta e i miei! bella sensazione… i miei erano partiti la mattina stessa per venirmi a trovare e a fare il tifo.

come al solito mi impicco per togliere la muta (la gamba della muta si era incastrata al chip alla caviglia… vabbeh!).

infilo caschetto, occhiali, pettorale e via per i 90km di bici (che poi scoprirò mio malgrado che sono 94/95)

sto abbastanza bene, tengo velocità discrete per i miei standard. solo che in pianura mi passano dei treni sulle bici da crono che fanno paura!

non so come fanno ma vi giuro che se pure avessi dato il massimo non sarei mai riuscito neanche a stargli in scia. moralmente è un macigno!

in salita, devo dire, ne riprendo parecchi ma mai a sufficienza rispetto a quante crono mi passavano in pianura/falso piano.

l’ultimo tratto, quello che dal secondo giro tornava verso pescara sulla statale, è stato un po’ un massacro.

un po’ il vento contrario, un po’ era falso piano e un po’ mettiamoci pure che al secondo ristoro i geni della organizzazione avevano finito l’acqua e io mi sono ritrovato solo con i sali… robba da vomitarsi l’anima!

su quel tratto lì poi, mi sono passati un paio di treni di 6/7 bici in scia, neanche fosse una gran fondo.

per un momento, sotto sofferenza, ho pensato per un attimo di accodarmi anche io. poi però mi sono detto: ma se è una gara senza scia, perchè bisogna fare la scia e “rubare” a tutti i costi? no, la scia non la faccio, dovessi andare a 15km/h ma non la faccio, che senso ha? non è che sto combattendo per il podio, pippa come sono!

insomma, si torna a pescara, gli ultimi 2km sono dentro le strade cittadine.

scendo dalla bici in 3h 08′ 02″ una media di 30,8km/h, buonissima per me.

in zona cambio lascio tutto al volo sulla rastrelliera, metto le scarpe da corsa, giro il pettorale, indosso la visiera (grandissimo acquisto fatto il giorno prima allo stand ufficiale IronMan… non vi dico il prezzo senno’ mi prendete per il culo da qui a natale) e riparto.

dall’altra parte della rastrelliera incontro maruska e le chiedo se gli altri erano a posto (erano partiti prima, quindi sicuramente erano arrivati in zona cambio prima). lei mi dice tutto ok… scoprirò a fine gara la gag!

ero talmente stralunato che non ho visto che dietro maruska c’era marco che si stava vomitando l’anima vicino a un secchione. ormai per lui è diventato apputamento fisso a pescara vomitare dopo la bici!

c’è chi prende il gelato sempre nello stesso posto, chi prende la cabina sempre allo stesso stabilimento… marco invece vomita sempre a pescara dopo la frazione di bici!

insomma, parto per la frazione di corsa ma sento le gambe molto stanche. ho pensato “passerà”… e invece.

insomma a piedi è stato un trascinarsi per 21km. avrei voluto fare meglio ma avevo finito la benzina.

devo dire che, dopo aver preso il gel con la caffeina, mi ero ripreso per qualche km, ma è stato un raggio di luce nel buio!

un po’ il caldo, un po’ le salite di quel maledetto ponte (ho visto della gente che arrivava talmente cotta che si fermava sulla salita del ponte a vedere il panorama (tipo valerio!) per riprendersi!), un po’ quel giro di boa lunghissimo sul lungomare che moralmente ti buttava giu…

insomma, se non fosse stato per carlotta e i miei che mi incitavano, per tutti gli altri compagni di squadra con cui, ad ogni incrocio, cercavamo di salutarci ed aiutarci (dico cercavamo perchè a volta speravo che non mi vedessero per non sprecare fiato a salutare! 🙂 ) per la gente intorno che ti salutava e ti spronava, sarebbe stata molto più dura.

chiudo la frazione di corsa in 1h 51′ e 37”, un tempo da vera chiavica ma che, per assurdo, mi ha fatto recuperare 100 posizioni rispetto all’uscita dalla bici (pensate a quanti sono “morti” su quella frazione).

chiudo la gara in 5h 46′ 51″, 413° assoluto. buono, avrei potuto fare di più sulla corsa, ma va bene così. mi sono divertito, ho sofferto ma sono arrivato fino in fondo!

ad maiora!

maurizio